Arriva l’annuncio dell’INPS sulle pensioni che fa infuriare anche i lavoratori. Nuovi tagli in arrivo: chi sono i cittadini messi nel mirino.
Con la pubblicazione della circolare n. 78 del 2024, l’INPS ha dato piena attuazione alle disposizioni introdotte dalla legge di Bilancio 2024, confermando l’implementazione delle misure volta a ridurre gli assegni pensionistici. La normativa colpisce coloro che scelgono di andare in pensione anticipatamente quest’anno, imponendo loro una penalizzazione sull’assegno pensionistico. Questa misura è destinata a influenzare significativamente la pianificazione finanziaria dei lavoratori coinvolti.

Oltre alla riduzione degli assegni, la circolare indica che a partire dal prossimo anno sarà ampliata la finestra mobile, ossia il periodo di tempo che intercorre tra il momento in cui si matura il diritto alla pensione e la sua effettiva liquidazione. Questo cambiamento rende più lungo il periodo di attesa per l’accesso ai fondi pensionistici, aumentando le restrizioni e le difficoltà per i lavoratori che intendono ritirarsi dal servizio. Adesso però è possibile scoprire che cosa succederà con l’applicazione della nuova circolare.
Pensioni, l’INPS fa infuriare i cittadini: gli ultimi tagli
Nella recente circolare dell’INPS sono state introdotte importanti modifiche che riguardano le pensioni dei lavoratori iscritti presso la CPDEL, CPI, CPS e CPUG, che prevedono tagli significativi agli assegni pensionistici per coloro che hanno maturato un’anzianità contributiva inferiore ai 15 anni al 31 dicembre 1995. La legislazione stabilisce una riduzione delle aliquote di rendimento applicate sulla media delle ultime retribuzioni (retribuzione pensionabile).
Prima delle nuove disposizioni, le aliquote potevano arrivare fino al 20% per i periodi antecedenti al 31 dicembre 1995 e al 2% per quelli successivi. Con le nuove regole, l’aliquota per i periodi antecedenti al 1995 è stata ridotta al 2,5%, mantenendo invariata quella per i periodi successivi. Questa misura colpisce principalmente coloro che hanno iniziato il processo di pensionamento dall’1 gennaio 2024 con meno di 15 anni di contributi al 31 dicembre 1995. Sono esentati coloro che accedono a tipologie specifiche di pensione.

Per i lavoratori del settore sanitario iscritti alla CPS e gli infermieri della CPDEL, è stata introdotta anche una penalizzazione nel caso in cui ritardino il pensionamento. Questo meccanismo implica una riduzione proporzionale dell’assegno per ogni mese di ritardo nel pensionamento. Oltre ai tagli agli assegni, la circolare dell’INPS ha anche impatti sul calcolo dell’onere da riscatto per i periodi contributivi antecedenti al 31 dicembre 1995, incrementato per le domande presentate nell’anno corrente.
Infine la circolare introduce anche modifiche alla finestra mobile. Ossia il periodo di tempo tra la maturazione dei requisiti per la pensione e la sua liquidazione. Questo periodo è destinato a essere ampliato nel tempo, iniziando con un aumento a 4 mesi nel 2025 e raggiungendo 9 mesi nel 2028, se il collocamento in pensione avviene a seguito di pensione anticipata.